Lo stato del comparto agroalimentare in Sicilia ha assunto condizioni drammatiche. L’impatto fortissimo delle restrizioni, legate all’emergenza sanitaria Covid-19, sul settore della ristorazione e dei pubblici esercizi ha indebolito profondamente  l’intera filiera che comprende una parte significativa dell’agricoltura e della trasformazione dei prodotti agricoli.

A subire cali consistenti di fatturato, oltre ai pubblici esercizi, sono infatti i produttori di materie prime, le cantine vinicole, i trasformatori di prodotti lattiero – caseari, i produttori di farine e granaglie e tanti altri settori che hanno visto crollare le commesse e non riescono a pianificare concretamente la tanto auspicata ripartenza. A valle della filiera vi sono poi numerosi settori inevitabilmente connessi e caratterizzati dagli eventi. È nota la difficilissima condizione delle aziende di catering, di banqueting, così come le agenzie di organizzazione eventi, fotografi, service, tinto lavanderie, fioristi e commercianti (es. abiti da cerimonia, bomboniere e simili) che vivono proprio dagli eventi e dalle cerimonie. Dalle stime sui settori economici interessati a questo crollo verticale, emerge un impatto che investe oltre il 30% delle 470mila imprese siciliane.

Di fronte a questo drammatico scenario, CNA Sicilia intende avanzare alcune proposte specifiche per il territorio regionale e coerenti, attraverso una più ampia piattaforma di rivendicazione del settore promossa sul livello nazionale.

Sulla base delle interlocuzioni avute con la Presidenza della Regione anche in occasione di momenti di serrato confronto, come quello tenutosi a Palazzolo Acreide durante la protesta (a tutt’oggi in atto) dei ristoratori locali, la nostra Organizzazione vuole formulare una proposta operativa di sostegno e rilancio dell’intero comparto. Una ipotesi di lavoro caratterizzata da due grandi temi cari all’economia locale: protezione e ricostruzione. Due passaggi fondamentali per dare sostegno alle imprese e programmare una ripartenza reale, sia nei momenti critici, che ancora oggi viviamo, sia nel prossimo futuro in cui confidiamo di superare l’emergenza sanitaria.

A questo proposito, sul livello regionale, chiediamo di attivare azioni specifiche nel territorio per avvalorare questi processi e di condividere le altre priorità affinché rappresentino una piattaforma di confronto con i livelli istituzionali superiori.

 

AZIONI SPECIFICHE DI CARATTERE REGIONALE

·        La Regione Siciliana può assumere un ruolo rilevante in questa difficile fase prevedendo una ulteriore azione di contributo economico a favore della filiera, connettendolo al dato di maggiore perdita subita nel raffronto tra l’anno 2020 e l’anno 2019. È una modalità che permette di ridurre gli squilibri determinati dalla scelta di adottare l’unico parametro dei codici ATECO che non permettono di valutare compiutamente la perdita reale. Un parametro che rende equa ed oggettiva una qualsiasi azione di supporto economico e semplifica le procedure di individuazione ed erogazione di eventuali sostegni economici.

L’auspicio è di poter contare su una dotazione economica connessa ad una riprogrammazione di fondi comunitari e finalizzati ad una azione di ristoro che permetta di dare un riscontro economico al comparto con celerità. A tal proposito, così come previsto anche nella precedente norma di stabilità della Regione Siciliana, è auspicabile un intervento della rete siciliana dei consorzi fidi, un contratto di rete che attualmente mette insieme i principali consorzi siciliani vigilati e non vigilati, strumento utilissimo, capillarmente presente nel territorio regionale e che può rispondere velocemente alle istanze delle imprese;

·        Sul piano dell’approvvigionamento finanziario occorre aumentare la dotazione finanziaria dello strumento di Fondo Sicilia per la ricettività e la ristorazione gestito da IRFIS. La misura ha determinato numerose istanze ma ha già esaurito la sua dotazione nonostante i vari impinguamenti effettuati. Anche in questo caso riteniamo opportuno coinvolgere in questi strumenti la rete dei consorzi fidi presente in Sicilia per velocizzare i processi e favorire una ampia partecipazione delle imprese alla misura;

·        Va dato il via al più presto allo strumento denominato Fondo Ripresa Artigiani, uno strumento che guarda anche al domani favorendo gli investimenti e gli impegni di medio termine delle imprese artigiane che fanno parte in maniera considerevole della filiera;

·        Va velocizzato poi l’utilizzo delle risorse relative al fondo decentrato pari a 38milioni di euro in favore delle imprese siciliane. Si tratta di ulteriori risorse per le micro e piccole imprese che è da attivare con estrema urgenza per sostenere l’economia locale;

·        Infine un piano straordinario di riposizionamento dell’offerta siciliana da programmare da subito in vista dell’auspicato scemare della crisi sanitaria.

 

AZIONI SPECIFICHE DI CARATTERE NAZIONALE

La pandemia non arretra ed il comparto continua, più di tutti, a subire restrizioni continue con l’aggravio di non poter più determinare prospettive chiare e definite di ripartenza.

La condizione attuale impone una inversione di tendenza forte per il settore con una applicazione di misure straordinarie ad appannaggio delle imprese che hanno subito perdite significative nel corso del 2020 rispetto all’annualità precedente.

Nel dettaglio alcune azioni di carattere generale che sono ormai irrinunciabili per tutta la filiera prima descritta e rispetto alle quali si chiede il supporto dell’Amministrazione Regionale nel dialogo con le forze di governo nazionali:

·        Abbattimento ulteriore del costo del lavoro da subito e per almeno tre annualità future. In riferimento alla legge di bilancio 2021 si potrebbe immaginare uno sgravio ulteriore almeno al 50% per le imprese che manterranno i livelli occupazionali evitando l’emorragia di posti di lavoro all’indomani dello sblocco dei licenziamenti;

·        Esenzione della tassazione in quota per tutto il 2021;

·        Esenzione totale dei tributi locali, con particolare riferimento alla Tari,  connessa all’operatività delle imprese;

·        Sostegni a fondo perduto calcolati sulle perdite effettive dell’intera annualità 2020 su quella del 2019;

·        Ampliamento del plafond di credito dei 30.000 euro,  garantito dallo Stato e una attenzione alle posizioni di indebitamento delle imprese prevedendo ulteriori moratorie;

·        Intervento a sostegno degli affitti: il solo credito d’imposta non è più sufficiente;

·        Una attenzione alle scadenze esattoriali con allungamenti mirati;

·        La messa in campo di una campagna vaccinale coordinata ed efficace: solo dal piano di vaccinazione collettiva passa una vera normalizzazione del paese e la fruizione dei servizi.

Infine una sollecitazione specifica riferita alle riaperture in c.d. zona gialla, una proposta di buon senso che darebbe una logica di ripartenza ordinata e responsabile per l’intera filiera.

Proposta di prolungamento orario attività di ristorazione

nella regione a fascia gialla

 

La CNA, in considerazione del miglioramento della situazione epidemiologica, intende avanzare una proposta di buon senso con l’approssimarsi della stagione primaverile, che consenta il prolungamento dell’orario di apertura delle attività di ristorazione, che tiene comunque conto che si è all’interno di una emergenza sanitaria e che quindi non rappresenta una riapertura totale delle attività di ristorazione. Quindi un’ ipotesi ponte, in attesa del sensibile miglioramento della situazione epidemiologica e del fondamentale processo di vaccinazione del Paese.

 

PROPOSTA

La CNA richiede per le attività di ristorazione la possibilità di prolungare l’orario di chiusura, posta al momento alle ore 18.00:  l’ipotesi prospettata è di consentire l’ingresso nei locali fino alle ore 21.00, con la chiusura entro le ore 22.00.

Per le attività con posti a sedere permane l’obbligo di esporre un cartello che riporti il numero massimo di persone ammesse contemporaneamente nel locale;

il consumo al tavolo è consentito per un massimo di quattro persone per tavolo, salvo che siano tutti conviventi;

dopo le ore 18,00 è vietato il consumo di cibi e bevande nei luoghi pubblici e aperti  al  pubblico;

resta consentita senza limiti di orario la ristorazione negli alberghi e in altre  strutture ricettive limitatamente ai propri clienti, che siano ivi  alloggiati;

resta sempre consentita la ristorazione con consegna a domicilio  nel rispetto  delle  norme  igienico-sanitarie  sia  per  l’attività  di confezionamento che di trasporto, nonché’  fino  alle  ore  22,00  la ristorazione con asporto, con divieto di  consumazione  sul  posto  o nelle adiacenze;

le  attività  di  cui  al  primo  periodo  restano consentite a condizione che la Regione abbia preventivamente accertato la compatibilità dello  svolgimento  delle suddette attività con l’andamento  della  situazione  epidemiologica nei proprio territorio e che individui i protocolli o le linee  guida applicabili idonei a prevenire o ridurre il rischio di  contagio  nel settore di riferimento o in  settori  analoghi;  detti  protocolli  o linee guida sono adottati dalle  Regioni  o  dalla  Conferenza  delle regioni e delle province autonome nel rispetto dei principi contenuti nei protocolli o nelle linee guida nazionali e comunque  in  coerenza con i criteri di cui previsti dalle Linee Guida della Conferenza delle regioni;

continuano a essere  consentite le  attività  delle  mense  e  del  catering  continuativo  su  base contrattuale,   che   garantiscono   la   distanza    di    sicurezza interpersonale di almeno un metro, nei limiti e  alle  condizioni  di cui al periodo precedente