L’intervento del Segretario Milazzo all’Assemblea 2018

Ottobre 22, 2018

 

L’intervento del Segretario Milazzo all’Assemblea 2018



“L’economia siciliana, in continuità con il biennio precedente, ha mostrato alcuni segnali di ripresa che hanno interessato in modo differente i settori del territorio. Nonostante la favorevole fase congiunturale, la crescita del Pil isolano dopo il +1% del 2016, lo 0,9% del 2015 rallenta allo 0,4%, mantenendo troppo ampio il divario con i livelli pre-crisi che, a questi ritmi, non saranno raggiunti prima del 2033”. Così il Segretario Territoriale della Confederazione Nazionale dell’Artigianato, Andrea Milazzo, questa mattina all’Assemblea territoriale “Imprese e Istituzioni Insieme per lo Sviluppo”, a cui hanno preso parte il segretario generale Cna Sergio Silvestrini, il presidente regionale di Cna Sicilia Sebastiano Battiato, il presidente provinciale di Cna Catania Floriana Franceschini.
Alla presenza del sindaco del capoluogo etneo Salvo Pogliese, dei sindaci delle province, dei rappresentanti dei sindacati, si è discusso per proporre un’alleanza con le istituzioni, finalizzata ad uno sviluppo possibile delle piccole imprese al centro del sistema produttivo italiano.
“Un’alleanza mirata al conseguimento di obiettivi precisi- ha sottolineato Floriana Franceschini- come l’ottimizzazione della burocrazia, il controllo del fenomeno dell’abusivismo attraverso una serie di interventi specifici, la rielaborazione della Tari, il contenimento delle aliquote Imu, e non ultimo favorire lo sviluppo dell’imprenditoria giovanile”.
“La debolezza dell’economia siciliana- ha proseguito Milazzo- è la risultante di andamenti molto discordanti a livello territoriale, che ci consegnano la foto di un’isola senza regime”. Il segretario territoriale ha ricordato come alcune aree sono contraddistinte da tassi di crescita prossimi alla media nazionale ed altre da cedimenti insignificanti.
A frenare lo sviluppo dell’economia siciliana- ha aggiunto- gioca un ruolo determinante il settore delle costruzioni. Nel solo 2017, l’edilizia ha perso 7mila posti di lavoro; rispetto al 2008 gli occupati nel settore sono 73mila in meno, calo del 48,6%. Anche il dato complessivo del lavoro fotografa una Sicilia che tende ad allontanarsi sempre di più dalle regioni più virtuose del Paese. Un altro grande ostacolo allo sviluppo è costituito dal macigno fiscale che grava sulle nostre imprese. Un mostro a tre teste che necessita di interventi a livello nazionale, regionale e provinciale”.
“Per questo motivo- ha aggiunto Milazzo- guardiamo con grande attenzione alla manovra di bilancio per il 2019. Dalla lettura del documento programmatico emerge l’intento espansivo. La volontà di sfuggire ai lacci stringenti delle regole di stabilità, cosa che apprezziamo. Artigiani e piccoli imprenditori non temono di contrarre debiti, purché siano fatti per investire. Guardiamo, inoltre, con favore all’innalzamento della soglia forfettaria a 65mila euro, alla conferma delle detrazioni fiscali per le ristrutturazioni e agli sgravi sugli utili investiti in ricerca, sviluppo, macchinari, assunzioni e alla cedolare secca sugli affitti degli immobili commerciali e produttivi. Tuttavia, mancano altri importanti interventi per ridurre completamente il peso tributario sulle aziende: totale deducibilità dell’Imu dal reddito d’impresa, attuazione dell’Iri dall’anno in corso per quella platea di imprese che non rientreranno nel regime forfettario e, soprattutto, un approccio molto più coraggioso sul cugno fiscale”.

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