Nel suo editoriale sul Corriere della Sera – dorso di Torino e Piemonte –il segretario regionale di CNA Piemonte, Delio Zanzottera, richiama l’attenzione su un passaggio considerato “storico” per il mondo dell’artigianato: l’approvazione in prima lettura, da parte del Senato, della delega per la revisione della legge quadro sull’artigianato, la L. 443 del 1985. Si tratta della normativa che da quasi quarant’anni definisce cosa sia un’impresa artigiana e ne regola il funzionamento, ma che oggi – secondo la CNA – non rispecchia più la realtà di un settore profondamente trasformato.
Zanzottera parte dalle criticità che da tempo pesano su artigiani, micro e piccole imprese: burocrazia complessa, difficoltà di accesso al credito, costi energetici elevati e tassazione pesante. Fattori che, se non affrontati, rischiano di mettere in ginocchio un comparto che rappresenta una delle colonne del made in Italy e della tenuta economica dei territori.
La riforma, spiegata nell’editoriale, punterebbe su alcuni assi principali: ridefinizione di impresa artigiana, includendo attività che oggi restano escluse per motivi formali; semplificazione amministrativa con la riduzione degli adempimenti; strumenti per facilitare il passaggio generazionale e all’apprendistato; tutela del termine “artigianale”; misure di sostegno per botteghe e imprese dei piccoli comuni e delle zone montane, contrastando così spopolamento e desertificazione produttiva; reti e collaborazioni tra imprese per superare la frammentazione.
Zanzottera sostiene che si tratti di un “cambio di passo” necessario, purché non costituisca una semplice manutenzione tecnica, ma un riconoscimento del ruolo economico e sociale dell’artigianato in un mondo che cambia.


